Settembre 2018. Possiamo partire ufficialmente con S-carpe Diem! Avvisiamo immediatamente uno degli istituti secondari di secondo grado nostri Partner del progetto, il “CFP San Gaetano” di Vicenza. Il Centro ci riferisce il bisogno emergente di coinvolgere in attività didattiche sperimentali un gruppo di studenti, provenienti dall’indirizzo alberghiero e da quello meccanico; si tratta di studenti del primo anno, spesso certificati o comunque con qualche fragilità, per i quali sarebbe importante riuscire ad elaborare un programma didattico individualizzato.
In poche settimane diventa chiara la proposta: gli educatori della “Cooperativa Tangram” affiancheranno due docenti in un’attività laboratoriale pomeridiana destinata a tale gruppo di studenti, le cui ore saranno riconosciute a tutti gli effetti come ore di frequenza.
Da ottobre a dicembre abbiamo quindi accompagnato 13 studenti ogni martedì pomeriggio per un paio d’ore, in una doppia attività di modellazione e costruzione di oggetti di ceramica da un lato, e di pittura dall’altro. Lo sviluppo della manualità è fondamentale per entrambi gli indirizzi di studio, non è quindi una casualità se sono stati proposti questi laboratori; la condivisione di uno spazio e di un tempo dedicato, meno formale della tradizionale lezione frontale, ha permesso da un lato la partecipazione entusiasta degli studenti, dall’altro la costruzione di un rapporto di maggiore fiducia con gli insegnanti presenti, che hanno avuto l’occasione durante le attività di fare quattro chiacchiere a tu per tu con i ragazzi, approfondendo anche temi strettamente legati alla didattica del mattino, aiutandoli ad individuare punti di forza e debolezza su cui lavorare insieme.
Abbiamo concluso il primo ciclo di incontri questa settimana. Ripartiremo con un secondo ciclo a inizio 2019, dopo aver progettato le nuove attività in sinergia con l’istituto e con la docente di riferimento. Non sappiamo ancora quali saranno le attività specifiche; ma sappiamo che sempre di più la scuola deve essere inclusiva e riconoscere alcune diversità riuscendo comunque ad offrire una proposta educativa a tutti i suoi studenti, permettendo anche a quelli con qualche fragilità di portare a termine il percorso.
Uscire dal tradizionale schema di didattica frontale, riconoscere il valore di attività extra-curriculari e le competenze che veicolano, costruire – insieme agli attori del territorio – una scuola per tutti. Affinché ogni giovane studente possa dire “questa è la mia scuola” e non sentirsene escluso.
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